Rotta: Marina di Varazze – Levanto – e ritorno. Miglia percorse: 92. Tempo: 23 ore di navigazione
Appuntamento ore 9 con Anna armatrice di Nikita un Bavaria 34 Cruiser, barca che offre una buona abitabilità nonostante le dimensioni ridotte. Arrivo con mezzora di anticipo e salgo a bordo accolto dal sorriso di Anna e dall’inconfondibile aroma di caffè. Facciamo il punto della situazione: le condizioni non sono il massimo: vento 5/7 nodi, però il mare è poco mosso e la nuvolosità è scarsa ed a tratti il sole fa capolino. Decidiamo che salperemo verso est, direzione 5 terre. Alle 9 ho appuntamento con Giorgio per farmi dare alcune dritte sulla barca e sugli approdi, non sono mai stato in quel tratto di costa. Ore 10,30 si salpa, niente vento, rotta 97°, la prima tappa nel Golfo del Tigullio dopo 31 miglia di mare, arrivo previsto con il vento (scarso) a disposizione ore 18,30. A mezzo miglio fuori dalla diga di contenimento di Varazze una leggera brezza ci accarezza la faccia. Apriamo le vele magari quel poco di vento aiuta il vecchio signore che borbotta sottocoperta e al quale cerchiano di non far fare più di 2000 giri. Il nostro amico vento è favorevole e ci strizza l’occhio tenendoci le vele aperte in una buona andatura di bolina. Dopo una decina di miglia, all’altezza di Sestri abbiamo la prima delle molte sorprese che ci sono capitate in questi tre giorni: il vento, nonostante le previsioni, rinforza al punto tale di permetterci di spegnere il motore, si vede che lui le previsioni non le legge. Arriviamo alla meta con un’ora di anticipo. Abbiamo trovato ormeggio in una banchina privata a Santa Margherita accolti da uno stuolo di ormeggiatori: vorrei vedere! Con quello che abbiamo pagato! Si sa, si sente l’influenza di Portofino, la perla del Tigullio. Non possiamo neanche farci la doccia perché il pontile ne è sprovvisto, così per consolarci prendiamo il primo pulmino di passaggio e andiamo a mangiarci un gelato a Portofino.
La notte è trascorsa tranquilla, in porto calma piatta e temperatura mite. Appena sveglio guardo le previsioni e imposto la rotta per Zoagli, abbiamo intenzione di risalire la costa, fin dove il tempo a disposizione ce lo permetterà, magari arrivando alle 5 terre. Ore 7:30 si salpa, procediamo a motore per 84° ma riusciamo comunque ad aprire al traverso per farci aiutare dal poco vento a disposizione. La traversata è breve e raggiunta la Spiaggetta di Zoagli risaliamo la costa, dove notiamo i cinque promontori, contenenti i cinque gioielli del levante ligure, i quali scendono al mare in misure diverse e stagliati uno dietro all’altro. Intanto il vento è salito e spegniamo il motore: vai così! Abbiamo ricevuto di nuovo un regalo non previsto, il vento ha raggiunto anche i 15 nodi: ci siamo divertiti veleggiando in uno degli specchi d’acqua più belli della liguria e un bordo dopo l’altro abbiamo raggiunto Levanto. Ci fermiamo in cappa per mangiare quindi decidiamo di raggiungere Lavagna per la notte, domani si rientra ed è meglio avvicinarci a Varazze le previsioni danno pioggia.
Al mattino brutta sorpresa, qualcuno nella notte ci ha rubato la passerella, meno male che almeno le previsioni anche questa volta non ci hanno azzeccato, un bel cielo sereno ci accompagna mentre molliamo gli ormeggi. Puntiamo capo Portofino sostenuti anche oggi dal nostro amico il signor vento che da volentieri una mano ai 20 cavalli che scalpitano sotto coperta. Doppiato il capo il vento rinforza a tal punto che in alcuni tratti possiamo mettere a dormire il motore, lo abbiamo proprio di bolina/traverso il che ci permette di seguire l’angolo di rotta senza dover effettuare troppi bordi. Dopo trenta miglia ad una media di 5 nodi raggiungiamo Varazze alle 15:35. Tre giorni intensi di navigazione tranquilla e senza intoppi, la barca si è comportata bene, donandoci ottime prestazioni e i luoghi visitati e la compagnia di Anna sono stati una piacevole cornice.
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